giovedì 13 giugno 2013

"Incubi sintetici, deliri artificiali" di Deborah Tagliarini

Incubi sintetici, deliri artificiali
di Deborah Tagliarini
2013


Incubi sintetici, deliri artificiali, opera d’esordio di Deborah Tagliarini, è un libro visionario e racconta la storia di Marina, una giovane donna che, a causa del suo carattere particolare e della sua condotta di vita sopra le righe, non riesce a intrattenere rapporti normali con nessuno. 

Così, mal sopportata dal padre, un giorno viene cacciata fuori di casa e se ne va a vivere da sola. 

Marina adora stare male, le piacciono le situazioni ingestibili, cerca gli amori impossibili, è attratta da tutto ciò che è notturno, pericoloso e auto-distruttivo. 

La protagonista, in preda a continue sbronze e a deliri e incubi di ogni sorta, un giorno incontra Giorgio. A partire da quel momento tutto sembra cambiare nella sua testa e nel suo cuore: Giorgio è per Marina la speranza di una vita migliore, una vita che però alla fine si rivelerà amara.

Lo stile del libro è semplice ed essenziale, ma mai banale. 
Quella di Deborah Tagliarini è una scrittura sottilmente ironica, intrisa di riferimenti musicali e artistici

Katia ha i capelli arruffati e il trucco sbavato. Vista così, sgraziata e malvestita, sembra appena uscita da un bordello o da un quadro di Henri de Toulouse- Lautrec.”


Le ambientazioni dei luoghi sono perfettamente caratterizzate, con un’attenzione minuziosa verso i particolari

“Il paesino in cui risiedo conta circa trentacinquemila abitanti. Posta simmetricamente al centro, troneggia una grossa fontana di pietra corredata di puttino urinante e di graffiti magenta.”


I personaggi vengono rappresentati in modo colorito e con una buona dose di humour, catturati nelle situazioni più ridicole. Non viene risparmiata neppure la protagonista, come nel caso della tragicomica scenetta della sua vestizione prima di recarsi a un matrimonio

“Questa mattina la cerniera del mio vestito elegante non vuole salire. L’ho lubrificata con olio alle mandorle, con olio extravergine, vasellina, brillantina, cera d’api. È l’unico vestito elegante che vanto nel mio guardaroba e, sebbene dopo svariati tentativi la cerniera abbia deciso di compiere la propria scalata, il risultato è comunque disastroso. Spiccano, in rapida successione, la totale assenza di tette, il dosso alcolico, un culo quasi concavo e una fragranza di frittella candita. È l’unico vestito elegante che ho e non posso indossarlo.”


Incubi sintetici, deliri artificiali, pur narrando una vicenda dura e triste, non è il solito libro strappalacrime, ma è una storia dal forte impatto emozionale, piacevole da leggere dall’inizio alla fine.







Il libro può essere acquistato ai seguenti link:




Parte del ricavato del libro sarà devoluta al Centro Studi Giorgio Manganelli (http://manganelli.altervista.org/html), associazione culturale che si occupa di valorizzare e promuovere gli scritti di uno dei più grandi autori italiani del Novecento.







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