venerdì 28 giugno 2013

Da costa a costa di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini: Un tragicomico viaggio a prezzi stracciati

Da costa a costa
di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini
BookSprint Edizioni, 2012


Da costa a costa è un libro molto piacevole che racconta l’esilarante viaggio in crociera di due amici, lo psicoterapeuta L e il paziente D. Si tratta di un divertentissimo diario di bordo, scritto a quattro mani da Dario Voltolini (D), uno dei migliori narratori italiani contemporanei, già autore del piccolo capolavoro Forme d’onda, e da Lorenzo Bracco (L), medico di chiara fama.

Per cercare di “leccare le loro ferite” e svagarsi un po’, D e L decidono di fare assieme una settimana di vacanza scacciapensieri e, approfittando della promozione di una crociera a prezzi stracciati, finalmente partono, portandosi nel viaggio i loro modi d’essere, le loro manie e fissazioni, e i loro piccoli problemini.
D, essere sventurato e camaleontico, si trasforma in conseguenza del contesto in cui si trova: è santo quando la gente si aspetta di lui che sia santo, ubriacone quando la gente vuole che lui sia un ubriacone. E se mangia latte o latticini di mucca emette un odore di topo morto.
Il lagnoso e sfortunato L, invece, può mangiare solo cibi senza glutine e ha una gamba rotta, causa di una serie di disavventure che solo a raccontarle ci vorrebbe un altro libro.

I due, eredi marittimi di Don Chisciotte, narrano le loro mirabolanti avventure all’interno della nave, dotata di ogni comfort e con varie strutture ricreative, come la palestra:
Le loro movenze nella sala ginnica sono misurate  precise, agili e leggiadre come due Tir che fanno manovra nell’area di parcheggio dell’autogrill”
e il teatro 
“Il posto in prima fila, che, non si sa come mai, è rimasto libero per noi nonostante il ritardo, offre l’opportunità di vedere lo spettacolo da sotto le gonne delle ballerine.”

Non da meno sono le tragicomiche peregrinazioni dei due amici nelle varie tappe di fermata del percorso, dalla costa adriatica a quella tirrenica: Venezia, Bari, Corfù (con il suo monastero ortodosso di Paleokastritsa, popolato da 8 monaci e 32 gatti), Malta, Napoli, Genova, Marsiglia e Livorno.

Nel libro vengono perfino raccontati gli inconvenienti, incontrati durante il processo di scrittura del diario di bordo, che producono ulteriori lampi di comicità
“Un momento, perché D si è ferito mentre scriveva. Alle parole di L, D che era al computer girò il viso e andò a urtare contro la propria unghia ferendosi la guancia. Comunque si riprende prontamente come un antico guerriero e ricomincia a pestare sul computer.”

Finito il libro ti resta una sensazione di freschezza e di allegria, e sembra quasi che a essere andati in crociera siete stati in tre: tu, Bracco e Voltolini.





giovedì 13 giugno 2013

"Incubi sintetici, deliri artificiali" di Deborah Tagliarini

Incubi sintetici, deliri artificiali
di Deborah Tagliarini
2013


Incubi sintetici, deliri artificiali, opera d’esordio di Deborah Tagliarini, è un libro visionario e racconta la storia di Marina, una giovane donna che, a causa del suo carattere particolare e della sua condotta di vita sopra le righe, non riesce a intrattenere rapporti normali con nessuno. 

Così, mal sopportata dal padre, un giorno viene cacciata fuori di casa e se ne va a vivere da sola. 

Marina adora stare male, le piacciono le situazioni ingestibili, cerca gli amori impossibili, è attratta da tutto ciò che è notturno, pericoloso e auto-distruttivo. 

La protagonista, in preda a continue sbronze e a deliri e incubi di ogni sorta, un giorno incontra Giorgio. A partire da quel momento tutto sembra cambiare nella sua testa e nel suo cuore: Giorgio è per Marina la speranza di una vita migliore, una vita che però alla fine si rivelerà amara.

Lo stile del libro è semplice ed essenziale, ma mai banale. 
Quella di Deborah Tagliarini è una scrittura sottilmente ironica, intrisa di riferimenti musicali e artistici

Katia ha i capelli arruffati e il trucco sbavato. Vista così, sgraziata e malvestita, sembra appena uscita da un bordello o da un quadro di Henri de Toulouse- Lautrec.”


Le ambientazioni dei luoghi sono perfettamente caratterizzate, con un’attenzione minuziosa verso i particolari

“Il paesino in cui risiedo conta circa trentacinquemila abitanti. Posta simmetricamente al centro, troneggia una grossa fontana di pietra corredata di puttino urinante e di graffiti magenta.”


I personaggi vengono rappresentati in modo colorito e con una buona dose di humour, catturati nelle situazioni più ridicole. Non viene risparmiata neppure la protagonista, come nel caso della tragicomica scenetta della sua vestizione prima di recarsi a un matrimonio

“Questa mattina la cerniera del mio vestito elegante non vuole salire. L’ho lubrificata con olio alle mandorle, con olio extravergine, vasellina, brillantina, cera d’api. È l’unico vestito elegante che vanto nel mio guardaroba e, sebbene dopo svariati tentativi la cerniera abbia deciso di compiere la propria scalata, il risultato è comunque disastroso. Spiccano, in rapida successione, la totale assenza di tette, il dosso alcolico, un culo quasi concavo e una fragranza di frittella candita. È l’unico vestito elegante che ho e non posso indossarlo.”


Incubi sintetici, deliri artificiali, pur narrando una vicenda dura e triste, non è il solito libro strappalacrime, ma è una storia dal forte impatto emozionale, piacevole da leggere dall’inizio alla fine.







Il libro può essere acquistato ai seguenti link:




Parte del ricavato del libro sarà devoluta al Centro Studi Giorgio Manganelli (http://manganelli.altervista.org/html), associazione culturale che si occupa di valorizzare e promuovere gli scritti di uno dei più grandi autori italiani del Novecento.